Il laboratorio di ceramica artigianale di Terra Accesa è un piccolo rifugio dove prendono forma le idee che sono alla base della realizzazione delle tante creazioni in ceramica, dei gioielli in ceramica raku, della bigiotteria classica come le collane e gli anelli, dei vasi e dei piatti. Tutte creazioni in argilla successivamente cotte nel forno elettrico ma anche pronte per la successiva cottura tipica della ceramica raku.
Allestire il laboratorio di ceramica non è difficile: è sufficiente avere chiaro cosa occorre e soprattutto quali sono gli strumenti e gli attrezzi per la ceramica più importanti.
Innanzitutto occorrono piani di lavoro in legno grezzo sopra cui lavorare e scaffali dove disporre materiale e pezzi in fase di asciugatura o in attesa di una seconda cottura. Occorrono poi alcuni strumenti: dalle mirette, piccole ed economiche, al forno, che rappresenta la spesa più grossa e soprattutto l’oggetto più ingombrante e decisamente meno maneggevole di tutto il laboratorio.
La terra è un acquisto che si può fare nella propria zona, se si ha la fortuna di vivere in una città con una tradizione di ceramica “artistica“, oppure semplicemente online: terraglia, terra rossa da tornio per terracotta e semire bianco per raku sono per me le varietà di argilla che non devono mai mancare.
Piano piano ho attrezzato il laboratorio con tantissimi strumenti utili alla creazione, alla realizzazione e alla rifinitura delle mie tante idee e degli esperimenti che realizzo quasi quotidianamente.
Gli attrezzi del laboratorio di ceramica
I primi attrezzi sono reperibili anche dando una semplice occhiata in cucina: mattarello per stendere la terra, rotelle per ravioli, formine, aghi, spugne, attrezzi per cup cakes. Poi arrivano il filo per tagliare la terra, l’ago da ceramista, i bisturi e qualche attrezzo di forma varia per modellare, oltre alle immancabili mirette, utilissime per asportare la terra e per creare il fondo dei vasi al tornio per ceramica.
I colori sono fondamentali: pennelli sintetici di varie forme e grandezze, colori sottocristallina in polvere con i quali si preparano anche gli ingobbi, barbottina per ogni tipologia di terra impiegata, qualche smalto e una grossa tinozza di cristallina trasparente pronta per accogliere le immersioni dei pezzi.
Iniziando a produrre gioielli in ceramica ho poi dovuto procurarmi componenti per bijoux in metallo nichel free: basi per anelli, monachelle per orecchini, anellini, filo metallico, tronchesino e pinzette piatte e tonde per tagliare e creare occhielli, per schiacciare e per assemblare il tutto. E poi i cordini di cotone, belli solo a guardarli: tanti colori da abbinare alla colorazione delle varie parti di una stessa collana. Immancabile una grossa lente di ingrandimento da tavola completa di pinzette per aiutarsi nel lavoro quando due mani sembrano proprio non bastare.
Piano di lavoro e torniello
Ogni creazione nasce qui, sul piano di lavoro, dove un torniello da tavolo agevola la rotazione del pezzo e, rialzandolo, ne migliora la visibilità.
A portata di mano si trova tutto il materiale più utilizzato: mattarello, ago, bisturi, spugna per rifinire, acqua, barbottina per “incollare“, e mirette, tante, di ogni forma e dimensione, oltre ad altri attrezzi utili a modellare.
Carta di giornale e teli di nylon sono molto importanti: la prima può essere utilizzata per sostenere in alcuni punti opere cave troppo umide e quindi a rischio di “crollo“; i secondi servono per coprire il pezzo in fase di asciugatura, limitandone le probabilità di spaccature dovute ad un eccesso di velocità nel processo.
Formine per creazioni in ceramica
Come spiegavo prima, molti attrezzi vengono in aiuto direttamente dalla cucina: formine per biscotti di forme e dimensioni varie ad esempio sono utili per ritagliare con precisione pezzi di terra.
Personalmente le ho utilizzate soprattutto all’inizio, anche se ancora adesso mi capita di usare quelle a forma di cuore, che sono le mie preferite. Successivamente, ottenuto il mio “cuore di terra” più o meno grande, di solito lo “deformo” manualmente: lo arriccio, lo piego, lo sfaccetto e ne ricavo una decorazione da applicare ad un vaso, oppure una collana, un anello, un orecchino o addirittura i petali di un fiore.
Le formine sono anche molto pratiche per bucare le lastre, per alleggerirle e per creare lampade o portacandele.
Mirette e aghi
Gli altri strumenti invece si rivelano sempre fondamentali per tagliare, incidere, asportare, segnare, assemblare la terra. Ne faccio largo uso, sebbene in molti casi prediliga le mani ed il contatto continuo con la terra: solo le mani infatti possono percepire davvero quando la creta è “stufa” di essere manipolata, quando è troppo umida o si crepa perché tende ad asciugarsi, quando regge, quando sta per crollare, quando è in procinto di bucarsi.
Amo l’odore stesso dell’argilla, la sensazione di bagnato e poi di secco sulla pelle. Mi piace sporcarmi le mani..
Il forno per ceramica
Il giorno in cui portarono il forno pioveva.
Il laboratorio di ceramica di Terra Accesa è un sottotetto al quale si accede da una scala esterna piuttosto stretta. Sistemarlo è stato faticoso, al limite del possibile: un cubo di oltre cento chili privo di appigli. Roba da matti.
Adoro questo forno elettrico che proviene da Caltagirone.
E’ in fibra ceramica, è molto capiente e raggiunge i 1100°C.
Piano piano mi sono procurata i supporti interni che servono per la cottura, dai ripiani alle colonnine, dai treppiedi alle barre per la cottura in sospensione di ciondoli e di altri gioielli cristallinati.
Superata la difficoltà iniziale con la centralina di cui ignoravamo il funzionamento, il resto è stato in discesa: la cottura si può controllare nei minimi dettagli e i programmi più utilizzati si impostano una volta per tutte, sicchè poi avviarli è un attimo.
Lo faccio alla sera. Poi vado a dormire.
Il giorno successivo, alla fine della cottura, non è possibile aprire il portellone a causa dell’altissima temperatura e della lentezza con la quale il calore diminuisce. E’ il momento dell’attesa, soprattutto quando si tratta di una seconda cottura e ci si chiede se i colori saranno venuti bene e se i pezzi non saranno scivolati attaccandosi.
Poi, finalmente, la porta si apre: ed è come scartare i regali di Natale: anche se in teoria ci si aspetta già qualcosa in particolare, in fondo è sempre una sorpresa…
INSERITO IL: 25/10/2017
AGGIORNATO IL: 17/02/2019