Le collane in ceramica rappresentano una delle creazioni che realizzo nel mio laboratorio per la ceramica artigianale.
Ho deciso di dare loro forme e colori differenti e di utilizzare, generalmente, cordini in cotone colorato coordinato alle varie componenti delle collane di ceramica stesse per avere gioielli coerenti e particolari; in altri casi ho invece deciso di avvalermi di strutture metalliche per assemblare le varie parti.
In ogni caso la parte artigianale viene sempre valorizzata.
La mia idea per le collane in ceramica
Ho iniziato a creare gioielli dopo diverso tempo che mi dedicavo allo studio e alla pratica della ceramica. La priorità inizialmente era la lavorazione al tornio e la scultura, con realizzazioni anche di una certa dimensione.
La curiosità di provare a cimentarmi anche con piccoli oggetti e soprattutto con i gioielli è nata successivamente, e ha rappresentato una sfida.
I problemi che comporta la realizzazione di questo genere di oggetti infatti non sempre sono noti alla maggioranza delle persone, che ritiene le ridotte dimensioni sinonimo di facilità di esecuzione. Questo non è sempre vero.
Il must che mi sono data nella creazione di collane in ceramica è la sperimentazione, e per due motivi: proporre modelli simili che, in quanto realizzazioni artigianali, siano comunque pezzi unici e, soprattutto, ideare modelli nuovi dedicandomi così a un’attività mai noiosa o ripetitiva, in modo da lavorare con fantasia e curiosità alla ricerca di forme diverse.
Come realizzare questi gioielli in ceramica
Per la realizzazione delle collane di ceramica di Terra Accesa utilizzo soprattutto terra bianca da tornio e, per i pezzi che subiranno la cottura raku, terra bianca semirefrattaria.
Nella lavorazione impiego occasionalmente qualche piccola forma; il più delle volte però ogni creazione in ceramica è artigianale e nasce interamente dal lavoro a mano libera, con l’ausilio di piccoli attrezzi, soprattutto il matterello per la realizzazione di lastre minute, la miretta per le incisioni, l’ago da ceramista per tagliare e bucare.
Un piccolo estrusore poi si è rivelato un oggetto utile per una determinata serie di collane: i nodi che ricavo avvitando e incrociando la terra danno origine e pendenti irripetibili.
In sede di creazione è bene avere un progetto preciso riguardo al risultato finale, ossia alla disposizione delle varie parti, alle perle di chiusura, alla lunghezza stimata, alla tecnica che verrà impiegata per dare il colore.
La barbottina è sempre utile per aggiungere terra su terra e una spugnetta umida viene sempre impiegata per rifinire, ossia per rendere lisce le linee, precisi i contorni.
Come ogni creazione, anche queste parti della nostra futura collana in ceramica devono asciugare lentamente, disposte su legno grezzo, coperte da nylon.
Il tempo farà la sua parte. Dopo, sarà possibile carteggiare delicatamente per rifinire in modo ancora migliore.
A questo punto i vari pezzi potranno essere posizionati nel forno, dove cuoceranno a lungo, fino a raggiungere la temperatura di 980°C circa.
La colorazione sottocristallina delle mie creazioni
Non deve trascorrere molto tempo fra l’estrazione dal forno elettrico e la coloritura: la polvere non è amica degli smalti e della cristallina, ne può limitare l’adesione alla superficie dell’oggetto e in definitiva può compromettere la buona riuscita del lavoro.
Di solito coloro i miei pezzi il giorno stesso in cui apro il forno.
Utilizzo soprattutto colori sottocristallina, ossia polveri che mescolo ad acqua in quantità variabili in base all’effetto che ricerco; talvolta impiego smalti.
Mi piace molto diluire i colori e lasciare che l’acqua li trasporti naturalmente dal pennello ai solchi più profondi incisi dalla miretta, e che le varie parti si colorino da sé, grazie a questi piccoli rivoli multicolori.
Le collane di ceramica così colorate vengono quindi immerse in un bagno di cristallina trasparente e lasciate asciugare per almeno una giornata; dopo, sono pronte per la seconda cottura in forno elettrico a circa 960°C, o in forno a gas, per i pezzi che subiranno la cottura raku e che preventivamente saranno stati invece colorati con sovrapposizioni di smalti e ossidi.
Una delle problematiche di cui parlavo prima si presenta proprio in fase di seconda cottura: non è possibile infatti far aderire smalti o cristallina alla base del forno poiché la vetrificazione data dall’alta temperatura li incollerebbe letteralmente alla superficie di appoggio, rovinandoli irrimediabilmente.
E’ quindi necessario effettuarne la seconda cottura in sospensione, grazie a strutture metalliche con bacchette di ferro o di filo kantal. In questo caso è necessario ripulire accuratamente dallo smalto i buchi delle perline in ceramica e in generale la parte dei pendenti che andrà a contatto con il supporto durante la cottura.
Capita che una struttura troppo caricata fonda per il calore e per il peso: non è raro aprire il forno e trovare le bacchette di ferro piegate, oltre che inevitabilmente arrugginite.
Assemblare le collane
Un lavoro che sembra poco legato a quello del ceramista è costituito dall’assemblare le varie parti di una collana, o di un paio di orecchini.
In realtà questa fase finale è indispensabile.
Ad oggi ho scelto di utilizzare poche parti metalliche per le mie collane in ceramica e di creare prevalentemente chiusure a scorrimento, in modo che la lunghezza possa essere regolata a piacere, secondo il gusto personale. Questo tipo di chiusura è ingentilita da due perle in ceramica terminali.
Colore delle varie parti e cordini sono coordinati per creare un insieme gradevole sebbene preponderante debba restare la componente artigianale, che si impone per la sua particolarità.
Conclusioni
Un’altra sfida che riguarda le collane e in generale i gioielli in ceramica è la vastità dell’offerta sul mercato di ogni tipologia, prezzo, forma, colore, bellezza e materiale di questi ornamenti: credo che in ogni caso un oggetto artigianale, frutto di un lungo e paziente lavoro nato dalla passione per l’arte ceramica sia sempre un valore aggiunto ad una creazione unica.
INSERITO IL: 14/12/2017
AGGIORNATO IL: 17/02/2019