GIOIELLI RAKU

I gioielli realizzati in ceramica raku sono una delle tante creazioni in ceramica realizzati nel laboratorio di Terra Accesa.

Tutta la gioielleria creata in raku è stata creata in modo totalmente artigianale seguendo una procedura di realizzazione lunga e che ha bisogno di attenzione e cura particolare.

Ogni volta che si estraggono dalla segatura i vari oggetti è un po’ come scartare dei regali e, per quanto sia possibile fare previsioni, nel raku il lato poco controllabile regala sempre sorprese.

Craquelure, lustri ramati o argentati, verdi che tendono al turchese… tutto determinato dai tempi di riduzione e ossidazione, dagli spessori, dalle sovrapposizioni, dal modo di dare gli ossidi sul pezzo, dalla terra impiegata.

Come creare gioielli in ceramica raku?

Come tutti gli oggetti in argilla vengono modellati interamente a mano, vengono rifiniti e quindi sottoposti ad un lento e controllato processo di asciugatura al termine del quale subiscono una prima cottura in forno elettrico alla temperatura di 980/1000°C circa.
Questa cottura dura molte ore e la temperatura finale viene raggiunta lentamente per evitare il rischio di rotture.

Particolare di una collana raku

Particolare di una collana raku

Successivamente, come già visto in altri approfondimenti e articoli anche del nostro blog, vengono colorati con ossidi metallici e smalti. Le tecniche utilizzate per dare il colore variano e tutte determinano le particolarità del prodotto finito: il colore si può dare a pennello, per colaggio, con un compressore.

La seconda cottura della ceramica raku

A questo punto si procede con la seconda cottura, più rapida (circa un’ora), effettuata all’aperto, in forno a gas.
I pezzi vengono estratti incandescenti con apposite pinze lunghe, Il più rapidamente possibile vengono posti in un contenitore metallico colmo di segatura, oppure anche di segatura e foglie secche e/o carta di giornale, e prendono immediatamente fuoco. Vengono quindi ricoperti con altra segatura e lasciati riposare per una decina di minuti.

VIDEO: inserimento di gioielli in ceramica raku nel forno al gas per la seconda cottura

Le caratteristiche dei gioielli raku

I componenti di collane in ceramica possono venire modellati secondo la propria fantasia e creatività e assecondando il proprio gusto.
Come tutta la ceramica artigianale, anche i gioielli raku quali gli orecchini (e forse nel raku ancora con maggior evidenza) regalano una nota rustica e calda, che rimanda alla naturalità della terra, dei minerali e delle piante. Il nero opaco della terra non colorata, le craquelure che la lasciano intravedere al di sotto degli ossidi, le irregolarità e le sfumature conferiscono pregio ed unicità ad ogni singolo pezzo.

Collane, orecchini e anelli raku

I vari pezzi creati vengono assemblati insieme ancora in modo manuale tipico dell’artigianato applicato alla tecnica raku, con cordini colorati e metalli nichel free. Talvolta occorrono più componenti per assemblare più pezzi ed è necessaria una paziente lavorazione e l’uso di attrezzi del laboratorio per la ceramica di Terra Accesa.

L’obiettivo è creare un ornamento coerente, semplice nel suo risultato finale nonostante il lavoro lungo e complesso che ne ha determinato la creazione.

Immagine di una collana raku con particolare del ciondolo

Particolare collana raku e ciondolo

Si tratta di gioielli come gli anelli per esempio che sono adatti sempre e a tutti coloro che sono disponibili a comprenderne ed apprezzarne la storia e la particolarità che li differenzia dalla produzione seriale dell’industria. Il loro “calore” infatti non è dato solo dalla materia prima, dal colore e dal fuoco, ma proprio dallo spirito che ne anima la creazione.

Il raku (senza la pretesa di raccontarne la storia)

La tecnica raku, così come è conosciuta in Occidente, è differente dalla concezione che animava lo spirito originario che l’ha prodotta, intorno al 1500 circa. Il maestro Paolo Tartarini nell’intervista che ci ha concesso ci spiega bene le caratteristiche peculiari di questa arte.

Di origine asiatica, coreana/giapponese, ispirata alla linearità zen e intimamente connessa alla complessa cerimonia del tè, questa tecnica valorizza la semplicità degli oggetti ed il loro valore intrinseco, in quanto, appunto, “oggetti“, non necessariamente finalizzati ad un uso.

La loro bellezza risiede proprio in questo minimalismo ante litteram, in questa linearità e purezza di forme, nelle stesse irregolarità di produzione, nella colorazione disomogenea e nel calore che emana da ogni singolo pezzo, punto di incontro fra il passato e la modernità.

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